È un piccolo borgo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano che ospita circa 900 abitanti. Il Comune si divide in Roscigno Vecchio e Roscigno Nuovo. Il centro storico di Roscigno Vecchio è disabitato e pregno di rara bellezza. In questo luogo si respira la storia con le abitazioni in pietra, le antiche botteghe, i granai, gli abbeveratoi tanto è che viene definito la Pompei del XX secolo. Qui è situata la settecentesca Chiesa di S. Nicola che in passato era la Chiesa Madre. Grazie al Museo della civiltà contadina, si possono conoscere gli usi e costumi del mondo contadino con gli antichi strumenti di lavoro. Nel territorio collinare di Roscigno vi è il Monte Pruno, un sito archeologico di insediamenti enotri e lucani. Intorno al borgo fittissimi boschi di querce e pini fanno da corollario ad un paese magico che vive tra presente e passato. Tra i prodotti tipici di questo luogo emergono certamente il fico bianco e l’olio extravergine d’oliva.
(La storia più antica di Roscigno è inclusa nella scheda di Roscigno Vecchio).
Il trasferimento da Roscigno Vecchio a Roscigno Nuovo della popolazione avviene nel 1902.
A causa della natura idrogeologica, costituita per di più da terreno argilloso, erano frequenti le frane per cui fu definita: "Roscigno, paese che cammina".
Ma in base alle disposizioni di due ordinanze del Genio Civile ( la legge speciale n. 301 del 7 luglio 1902 e quella n. 445 del 9 luglio 1908), che prevedevano il consolidamento dell'abitato, il paese fu trasferito e riedificato, secondo criteri della tecnica moderna, sul dorso del suo amenissimo colle.
LATITUDINE: 40.3993384
LONGITUDINE: 15.34591219999993
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